LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO ED ARTISTICO DEI PRIVATI: OBBLIGHI ONERI E FUNZIONE SOCIALE


1. titolo dello studio: messa a fuoco

Il titolo è molto largo e come un sombrero a larghe falde è adatto ad un intervento legislativo attraverso i passaggi di due camere e uno smistamento agli enti territoriali che per poterlo esaurire nella nostra sede: un gruppo di studio che sicuramente vuole collocarsi all’interno del titolo ma vuole ritagliarsi all’interno di esso delle aree più ristrette ma più efficaci.
La sfida è raccolta.



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2.    PROPOSTE: DAI CONGRESSI ALLA CONVIVIALITà CON SCOPO FUND RACINg
 
 
 
 
 
 
 
Convivialità. Il tema molto ampio tale da investire anche il legislatore può essere vissuto nel nostro gruppo che si ripromette attraverso la convivialità di esaminare singoli settori del tema omnicomprensivo di cui al titolo.
la parola, quasi abusata oggi nel business del food, le eccellenze campane, i saloni dei vini e dei prodotti regionali, si aggiunge alla forma congressuale che può esaurirsi molto spesso in studi anche poderosi ma con presenze che si riducono a un incontro di alcune ore in una sola giornata, o anche di appena di due.  La convivialità si pone qualcosa di più della tavola rotonda e va ripartita nel tempo. E’ un affiatamento di studiosi, di professionisti, di imprenditori e non necessariamente di categorie specifiche e non necessariamente da dover classificare all’interno di una categoria disponibili a incontrarsi fisicamente o tramite video conferenza e a corrispondere studi soprattutto per via telematica.
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3.    PROMUOVERE E METTERE IN LUCE: CREARE UNA BOLLA SPECULATIVA COME PER L’ARTE SU PALAZZI E CITTà.
Decenni, ventenni e secoli ci mostrano cambiamenti di abitudini ma soprattutto di scelte, desiderio di arte, spettacoli, design e tecnologia.

Un esempio concreto: i quadri.

Quanto vale un quadro? Vale quanto lo valuta il pubblico? Certamente, è così, ma non ci possiamo fermare a questa analisi, perché può trattarsi, consapevolmente o inconsapevolmente, di un valore o di un prezzo drogato.

 

Chi muove queste scelte? L’individuo che parte con un’idea la comunica ad una collettività prima ristretta e poi mano mano più ampia.

Di qui si assiste al crescere di valore di un’opera di un sito, di una città.

Il meccanismo sembra sconosciuto, in realtà è frutto di grandi studi di società di marketing, eventi di sport, di arte e cultura.

L’aspirazione è dunque creare una bolla che tale in realtà non è. Ossia valorizzare quanto abbiamo ponendo al suo intorno messaggi, fotografie, eventi.

 

Prendiamo l’esempio di un’asta e sediamoci in mezzo al pubblico.

Il banditore offre al pubblico e il pubblico sicuramente anche di ottimi intenditori interviene e fa lievitare il prezzo e qualcuno porta un’offerta finale e per quel prezzo il quadro è aggiudicato.

Nessuno può contestare che questo valore rappresenti quanto il pubblico abbia decretato.

Dopo di che il quadro può addirittura viaggiare e passare da un’asta ad un’altra e sempre tenendo conto di quello che è il valore conosciuto del denaro, può salire di prezzo come può scendere se viene abbandonato al suo destino o congelarsi dentro una sala di un museo. O in un albergo o in una sala riunione o presso un quasi anonimo collezionista innamoratosi tanto del quadro in se come lo vede, quanto dell’investimento che si vanta anche con se stesso di aver compiuto.

Niente di scandaloso ma questo prezzo può essere anche drogato dalle vicissitudini con le quali è stato impostato le aste e le vendite.

L’esempio è stato portato per i quadri ma si sarebbe potuto adattare per tante altre attività e generi.

Assolutamente non si intende contrastare quanto oggi anche all’interno di enti pubblici, vedi particolarmente i comuni, oggi in auge, si fa per organizzare questi grandi circuiti come ad esempio può essere stata la valorizzazione di Pompei chiamando i Rolling Stones, Piazza Plebiscito chiamando …, Il lungo mare di Napoli chiamando l’America’s Cup e oggi la Coppa Davis che sovrasta con la sua impalcatura sul lungomare di Napoli ridimensionando la statua di Armando Diaz a destra e a sinistra.

E tuttavia anche se non vogliamo fare delle critiche radicali, può anche accadere che si facciano delle sovrastrutture gigantesche costosissime destinate a durare l’espace de un matin. E’ quanto è capitato spesso anche alla Torino ’61, ci si perdoni la critica, certi impianti sportivi durati al massimo per una stagione. E forse andrebbe pure rivisto quando si deve accettare e quando rifiutare di avere una olimpiade spendendo cifre che poi vengono ripartite in anni e anni attraverso tasse con l’incubo di un dissesto di grandi comuni come di volta in volta senza colpa particolare per nessuno possono essere stati Milano, Torino e oggi Roma e Napoli.

In conclusione data la protezione che questi grandi enti non falliscono l’ultimo a pagare è il povero pantalone.

Siamo arrivati al momento cruciale della nostra indagine, talvolta non bisogna soltanto investire per richiamare un pubblico ma bisogna coinvolgere grandi società diciamo generalmente di carattere privato che possano prendersi la responsabilità e il costo di fare un nuovo quartiere dare una nuova faccia a tutta una città. Di costruire nuovi impianti che possano esistere non per l’espace di un matin ma ad esempio per un decennio.

E così si possono dare non in appalto ma in concessione grandi parcheggi, grandi catene commerciali, quartieri o quartierini come abbiamo già detto, porti ed aeroporti.

Questo l’obiettivo finale per evitare come per esempio sta accadendo  per Pompei dove l’ottimo richiamo dei Rolling Stones non impedisce che quasi quotidianamente aprendo il televisore o leggendo un quotidiano apprendiamo che sta crollando una sua fetta, prematuramente portata alla luce se destinata a cadere per incuria o per mancanza di fondi.

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4. RECIPROCITà TRA PUBBLICO E PRIVATI. TASSAZIONE FAVOREVOLE, APERTURA AL PUBBLICO OBBLIGATTORIA PER IMMOBILI VINCOLATI.

Se oggi ci fa sorridere un po’ tutti si spera l’espressione la proprietà è un furto, lo è nei limiti in cui il proprietario non risponde soltanto agli interessi propri ma anche a quelli della società in cui vive.

Può essere un furto anche una proprietà che apparentemente sembrerebbe di tutti ma che è gestita, manipolata, maltrattata, trascurata da parte di una potentissima struttura statale come può essere un comune una provincia una regione uno stato moloch.

Qui si tratta di poteri che non rispondono dell’uso del valore effettivo del bene che detengono come proprietà, non rispondendo nemmeno a se stessi di quello che fanno.

 
O si fa il principio che laddove ci si metta a disposizione

Si forma un elenco.

Piattaforme digitali sotto forma di App. e link.
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5. RICONVERSIONE DEGLI SPAZI: L’ESEMPIO DEGLI IMMOBILI SEQUESTRATI. VERTICALITà/ORIZZONTALITA’ DEGLI SPAZI E LORO USI


6. PAESAggi mediterranei
 7.  giardini


 
 
 
 

8.competenze di ristrutturazione



 
9. RISposte per interventi in tempi brevi
 

 
 
 
 
 

 10.INTERlocuzione a mezzo forum pubblici

11. FOTO E VIDEO
 
12. TRASPARENZA
13. CONCLUSIONI
14. LEGISLAZIONE E BIBLIOGRAFIA

 

 
 






 

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